La vita può ricominciare
Una via di un piccolo paese della Normandia. E’ notte. Sulla strada giace in ginocchio una giovane donna. Sta piangendo disperata. Il suo vestito bianco e i suoi capelli biondi, di un colore iridescente, prendono mille sfumature a contrasto con il nero dell’asfalto notturno.
La ragazza sembra piegata dal dolore: sulle sue spalle pesano un passato e delle responsabilità troppo grandi. Ha conosciuto la passione, ma l’ha scambiata per amore: unica a crederci e quindi sola.
La macchina da presa si allontana da lei; ce la mostra piccola, illuminata dall’alto da un lampione, quasi una figura divina.
Alle sue spalle sopraggiunge un ragazzino, suo fratello. Si china e la circonda con un tenero abbraccio. Così svanisce il peso che la schiaccia a terra: una vita in fuga, una famiglia che ha troppa confidenza con la violenza, un’adolescenza senza amici, la paura di chi ha tradito e non può più tornare indietro.
Una carrellata lenta ci riporta vicino a lei, al suo pianto pieno di sconforto e a questo abbraccio fraterno che ci dice che nulla è più potente del bene familiare, che basta avere vicino chi ti ama e la vita può ricominciare mille e mille volte ancora.
Scena di un film da R.Burchielli