La terza regola ...
La terza regola per vivere felici è l’acutezza sensoriale
Molte delle scoperte più straordinarie della PNL sono state possibili grazie alla capacità di prestare attenzione e di rispondere senza preconcetti a ciò che si stava osservando.
Negli anni, molte delle persone che si occupavano di salute e benessere – e tra queste anche gli psicologi – si sono fregiate di essere imparziali osservatori dei comportamenti umani.
Non era così.
All’inizio degli anni Settanta, gli psicologi si facevano la guerra per stabilire quale fosse il “giusto approccio” alla psicoterapia.
Dozzine, se non centinaia di scuole diverse lottavano per la supremazia.
La cosa interessante è che nessuna di queste produceva risultati.
Nessuno era davvero in grado di risolvere i problemi dei propri pazienti, ma la cosa sembrava irrilevante, fintanto che fossero riusciti a dimostrare di avere “ragione”.
Questo era potuto accadere perché il loro approccio era eminentemente teorico e limitato da schemi inconsci che li predisponevano al fallimento.
Erano tutti concentrati sui contenuti dell’esperienza dei loro pazienti: volevano
scoprire il perché delle cose, individuare cosa c’era di sbagliato.
Erano convinti che, scoprendo il motivo per cui quella persona stava male, tutto si sarebbe aggiustato come per magia.
Passavano il tempo a cercare di interpretare quello che dicevano i pazienti, invece di prestare attenzione a ciò che facevano. Non prestavano neppure particolare
attenzione agli effetti, intenzionali o meno, del loro interagire con il paziente.
L’acutezza sensoriale è un’abilità che si può imparare e migliorare.
Si comincia sviluppando la propria capacità di notare ciò che accade dentro (pensieri, azioni e reazioni) e fuori di sé: cosa crea o mantiene in vita i nostri problemi?
Qual è l’effetto delle nuove azioni che intervengono a modificare la situazione? Questo è anche il modo di ampliare la propria gamma di risposte.